Cod: 280580
SCUGNIZZO IN BRONZO - GIOVANNI DE MARTINO (1870 - 1935)
Autore : GIOVANNI DE MARTINO
Epoca: Novecento

Scultura in bronzo a patina scura raffigurante uno scugnizzo.
Tipico soggetto della scuola del realismo napoletano, in questo caso portata avanti dallo scultore Giovanni De Martino.
E' databile agli inizi del XX sec
Misura un' altezza di 36 cm per una larghezza di 24 cm ed una profondità di 15 cm.
De Martino è un artista di impianto classico, noto per la produzione di sculture[1] di piccoli busti di bronzo, in particolare ("scugnizzi", pescatori, popolane) dai tratti realistici[2].

Si forma presso l'Accademia di belle arti di Napoli[3] sotto la guida di Stanislao Lista, Gioacchino Toma[4], e Achille D'Orsi, da quest'ultimo apprende la capacità di ritrarre i particolari più veristici utilizzandoli su soggetti molto giovani. Giovanissimo si trasferì a Parigi dove eseguiva gruppi scultorei di piccole dimensioni, esponendo frequentemente al "Salon di Parigi" dove vinse il premio del Museo del Louvre per l'opera in bronzo Le Pêcheur de criquets (Il pescatore di locuste, Napoli, collezione privata).

Rientrato a Napoli, ritornò ad un realismo socialista[5] produsse sculture raffiguranti tipi caratteristici partenopei, in specie monelli, "scugnizzi", fanciullini e giovani pescatori. Dal 1916 al 1931 fu maestro dello scultore Angelo Frattini[6].

In seguito il tema dominante della sua produzione fu l'infanzia, in particolar modo furono rappresentanti nelle sue opere bambini pensosi, tristi, scarni, sui cui volti affioravano i segni dell'abbandono, della sofferenza. De Martino divenne noto con il soprannome di "Lo scultore di bambini".

Prese parte a numerose esposizioni nazionali e internazionali in particolare tra il 1900 e il 1929, espose a Napoli dal 1892, a Parigi fin dal 1900, a San Pietroburgo nel 1902, a Roma nel 1903, a Venezia nel 1905 e a Rimini nel 1909 e successivamente nel 1922, nel 1924 e nel 1928 a Monaco. Nel 1916 fu acquistata dalla Galleria regionale d'arte dell'Accademia di belle arti di Napoli una scultura intitolata Bimba pensosa.

Partecipò più volte alla Biennale di Venezia nel 1907, 1922, 1924, 1928, 1930[7][8]. Nel 1929 espone alle mostre del Sindacato di belle arti della Campania, fu poi presente alla Società Promotrice di Belle Arti di Napoli nel 1910 e alla Fiorentina Primaverile di Firenze nel 1922. I suoi temi adolescenziali e infantili sono resi con un'efficacia tanto straordinaria che lo stesso Benito Mussolini ne rimase fortemente affascinato in occasione della Quadriennale di Roma del 1931 (gennaio-giugno), in cui si presenta con gli amici "artisti italiani di Parigi" tra cui: Gino Severini, Filippo de Pisis, Massimo Campigli.

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