Cod: 292721
La Sibilla Cumana indica ad Enea la via per gli Inferi
No entry : CARLO FRANCESCO NUVOLONE
No entry: Seicento
CARLO FRANCESCO NUVOLONE (Milano, 1609 – Milano, 1662)   La Sibilla Cumana indica ad Enea la via per gli Inferi   Olio su tavola, cm 44,5x59       Enea agli Inferi (En. VI ,  637-693)   Enea arriva a Cuma dove la Sibilla, ispirata da Apollo, gli profetizza il futuro. L’eroe, volendo incontrare il padre, chiede alla sacerdotessa di entrare nel regno dei Morti. Costei gli comunica che prima deve cercare, nel bosco vicino, un ramo d’oro (da offrire a Proserpina) ; deve inoltre dare sepoltura al cadavere del fido trombettiere Miseno. Enea compie anche sacrifici agli dei Inferi e quindi entra con la Sibilla nell’antro che conduce all’Ade. Nel Vestibolo incontrano mostri d’ogni genere; presso l’Acheronte consola Palinuro; quindi, traghettati da Caronte, raggiungono i “Campi del Pianto”: qui è l’ultimo incontro con Didone. In seguito, dopo aver visitato i luoghi degli Eroi e il Tartaro, Enea e la Sibilla giungono ai Campi Elisi:      640 “Poi alla fine del rito, compiuta l’offerta alla dea, giunsero ai luoghi felici, nel verde festoso dei boschi che traspirano pace, dov’hanno dimora i beati. Qui un più libero cielo riveste di fulgida luce la pianura che gode d’un cielo e di stelle esclusivi”.       Finalmente trova Anchise, che contempla le anime destinate a ritornare alla luce e a dare fama e gloria a Roma. Visto Enea, si commuove e racconta l’attesa:      690 “Eccoti qui finalmente, l’attesa pietà per il padre vinse l’asprezza del viaggio. M’è dato mirare il tuo volto figlio, m’è dato d’udire la voce diletta e parlarti. Sì, lo nutrivo nel cuore, sapevo sarebbe avvenuto, io contavo le ore: non m’ha tradito l’attesa! Dopo che hai vagato su tante terre e su tanti mari, t’accolgo, o figlio, vessato da tante sventure!”        
Powered by Anticoantico
Anticoantico srl unipersonale P.Iva 02264621208 REA BO-425315 Capitale sociale 50.000€ interamente versato
Disclaimer | Privacy Policy