“Madonna allattante”
Epoca 600
FRANS (FRANZ) WOUTERS (Anversa, 1612 - 1659)
Olio su tavola
16.5 x 12 cm
Il dipinto è in buono stato di conservazione e si ispira ad uno dei temi iconografici maggiormente divulgati dalla tradizione cristiana, qui rappresentato seguendo uno schema vetusto eppure ancora assai gradito ai fedeli, che raffigura la Vergine ed il Bambino in affettuoso ed intimo colloquio al centro della composizione come protagonisti di una dolce immagine devozionale: nella fattispecie il piccolo Gesù è colto in tenero atteggiamento nei confronti della Madre che lo sta allattando, quindi siamo dinanzi ad una rappresentazione che si rifa ad arcaici modelli ispirati ad un garbato umanesimo cristiano. Si tratta infatti di un'accattivante trasposizione pittorica di un soggetto di estrema gradevolezza, denominato anche
"Madonna del latte", un tema che conobbe vasta diffusione in tutta Europa: nel caso specifico risulta manifesto fin da subito che siamo dinanzi al tipico esemplare dipinto di scuola anversana, grazie all'evidenza del tipo di pittura, brillante e ben definita nella gamma coloristica, e dei sobri elementi di stile che concordano infatti con quelli caratteristici della produzione di scuola fiamminga in precoce età seicentesca, ispirati alle composizioni di analogo soggetto realizzate dal grande Pieter Paul Rubens. I dati stilistici sono quelli di un valente maestro di origine oltremontana che, dunque, fu attivo prevalentemente nella prima metà del XVII secolo e fu dotato di una vasta cultura figurativa internazionale, informata sulle più importanti novità pittoriche in voga nelle più esclusive corti europee. Per queste ragioni determinanti ritengo di poter ricollegare la nostra Madonna con il Bambino al mo-dus operandi di Frans (Franz) Wouters (Anversa, 1612 - 1659), allievo ed epigono del citato Rubens che fu incisore e pittore e si specializzò nella realizzazione di quadri assai richiesti raffiguranti storie profane e di soggetto religioso, ambientate generalmente, come nel caso in esame, in ameni paesaggi. Fu per questo suo elegante modo di esprimersi che Frans Wou-ters ottenne e condusse a termine importanti commissioni artistiche per la nobiltà e l'alto clero delle Fiandre, fra le quali ricorderemo almeno le grandi composizioni nella chiesa di S.Pierre a Louvain, raffiguranti Gesù che dona le chiavi a S.Pietro e la Visitazione (realiz-zata per la chiesa degli Agostiniani ad Anversa). Gioverà rammentare altresì che nel corso della sua fortunata carriera Wouters ebbe diversi incarichi importanti: fu pittore di corte dell'imperatore Ferdinando Il d'Asburgo e successivamente del principe di Galles Charles Il Stuart, mentre, in patria, fu nominato direttore della prestigiosa Accademia di pittura di Antwerpen. Riguardo a questo dipinto in particolare, vi sono presenti analogie con le altre opere appartenenti al corpus del pittore anversese, cosicché per avere prova della proposta avanzata basterà confrontarlo con altri lavori del maestro fiammingo: il Trionfo di Sileno (Wien, Kunsthistorisches Museum); la Vanitas (Antwerpen, Musée Royal des Beaux-Arts), e soprattutto la Venere e Adone custodita nel Royal Museum of Fine Arts a Kopenhagen. In essi, come nel quadro qui esaminato, affiora un dipingere dalle tinte smaltate e cangianti, dai costrutti profondi e intimamente religiosi, qualità ricorrenti nelle prime opere eseguite da Frans Wouters, quando questi non aveva ancora aderito totalmente alla più ortodossa tradizione rubensiana, cioè negli anni della sua prima maturità artistica